
Parte Prima
Quando vennero create le Sale del Valore, moltissimi Vrykul vollero mettersi alla prova per unirsi alle schiere dei possenti Valarjar, i campioni immortali del Custode Odyn. Forse nessuno fu più glorioso di colui che sarebbe poi diventato Re: Magnar Spezzaghiacci. Le sue vittorie in battaglia furono epiche e la forza delle sue gesta ispirò altri a scrivere la propria storia. Molte delle sue imprese più importanti vennero portate a termine grazie a due leggendari manufatti: la Scaglia del Custode della Terra e Lamascaglia. Ottenerli costò quasi la vita a Magnar, ma il loro potere lo elevò a una gloria che mai avrebbe immaginato di poter raggiungere.
Parte Seconda
l compagni di Magnar lo chiamarono "Spezzaghiacci" dopo il successo della sua campagna a Nordania. Mentre era a caccia di Nerubiani, Magnar scopri un modo per prenderli di sorpresa. Le crepe nei muri di ghiaccio potevano esser trasformate in gallerie per penetrare nelle roccaforti dei nemici e assalirli dall'interno.
In viaggio per Azeroth, Magnar vide molte creature, ma nessuna lo colpì come Neltharion, l'Aspetto della Terra. Vrykul e draghi raramente interagivano, ma nel corso degli anni Magnar non perse mai l'occasione di ammirare Neitharlon in volo. L'antro di Neltharlon si trova nei pressi di Stromheim, patria del Vrykul, e Magnar era incuriosito da quello che avrebbe potuto contenere. Quali meraviglie celava la tana del Custode della Terra? E quale potere i Vrykul sarebbero stati in grado di ottenere? La sua curiosità divenne ossessione.
Parte Terza

Neltharion era assente, certo, ma non la sua stirpe. Uno scontro colossale ebbe luogo nel complesso di caverne di Alto Monte, mettendo i \/rykul in una situazione tragica. Magnar guidò i suoi alla ricerca di un'uscita ma prima che potessero scappare Neltharion fece ritorno. L'Aspetto della Terra, colmo di rabbia verso gli estranei, emise un singolo letale soffio infuocato. Non c'erano posti in cui nascondersi, nessun luogo dove scappare. Nella disperazione Magnar afferrò delle macerie da terra, trovandosi inaspettatamente fra le mani una delle scaglie perse dal drago. Fu questo a salvargli la vita. L'esplosione infuocata si infranse contro la scaglia nera, ma la potenza dei getto lanciò Magnar fuori dalla tana e giù per i pendii di Alto Monte. Il Vrykul era gravemente ferito, ma sopravvisse.
Parte Quarta
Gli effetti della furia di un drago nero non svaniscono in fretta. Magnar impiegò anni per riprendersi. Passò il suo tempo a esaminare la scaglia che aveva preso dalla tana di Neltharion. Era stupefatto dalla sua resistenza. Lo aveva salvato da una morte certa e dolorosa, senza riportare scalfiture o bruciature. Magnar volle trasformare la scaglia in un'arma, ma nessun fabbro Vrykul sapeva come gestire quel materiale cosi insolito. Quando Magnar recuperò le forze, cominciò a studiare l'arte della forgiatura. Se nessuno era in grado di liberare il potenziale della scaglia. allora lo avrebbe fatto lui stesso.
Parte Quinta
Pochi compresero le motivazioni di Magnar. l Vrykul erano soliti cercare l'accesso alle Sale del Valore con la gloria sul campo di battaglia, non lavorando alla forgia. Con il tempo, Magnar divenne un fabbro rinomato. I fili delle lame da lui forgiate erano spesso migliori di quelle dei suoi compagni. E cosi dovevano essere. Magnar sapeva che avrebbe avuto una sola occasione per trasformare la scaglia di Neltharion. Quando venne il momento, Magnar si ritirò nella sua forgia e cominciò a lavorare, per riemergerne giorni dopo. Portava in mano due armamenti che i Vrykul non avevano mai visto: il primo era uno scudo di eccezionale robustezza. Il secondo una spada incredibilmente affilata. Fu l'ultima volta che Magnar forgiò un‘arma.
Non ne avrebbe più avuto bisogno.
Parte Sesta
Magnar era già un guerriero molto rispettato. Con la sua nuova spada e il suo scudo divenne una leggenda. Ammorbidita l'irruenza dopo la sua disavventura ad Alto Monte, si approcciava alle battaglie con studio e disciplina; i nemici dei Vrykul non avevano alcuno scampo contro le sue nuove armi. Altri Vrykul si unirono a lui nelle sue imprese, certi che seguire le incredibili gesta di Magnar li avrebbe aiutati a conquistarsi un posto nelle Sale del Valore e ascendere a Valarjar. Magnar diventò capo di un notevole esercito. Dopo qualche anno dalla forgiatura dei suoi armamenti, divenne noto come Re Magnar Spezzaghiacci.
Parte Settima

Parte Ottava
I Vrykul erano certi che Magnar sarebbe asceso alle Sale del Valore dopo la sua morte. Anche altri erano interessati al suo destino. Helya, nonostante avesse sigillato il Custode Odyn e i Valarjar, si chiedeva se lo spirito di Magnar sarebbe stato abbastanza forte da compiere comunque il viaggio verso le Sale.

Parte Nona
I Vrykul lanciarono un imponente attacco contro Stromheim, sorprendendo gli Alti Nobili con la loro ferocia. Lottarono per settimane, con Magnar in testa a ogni carica. La Scaglia del Custode della Terra lo proteggeva dagli attacchi arcani degli Elfi e l'assalto dei Vrykul fu incredibilmente efficace: riuscirono a scacciare gli Alti Nobili dalla città.
Gli Elfi ebbero l'ultima opportunità di rivendicare la città presso il Passo dei Nobili Oscuri. Qui, gli Alti Nobili radunarono le loro forze per un contrattacco finale, dando vita a una battaglia serrata e brutale. I Vrykul ebbero la meglio anche in quest'ultimo scontro. Gli Alti Nobili furono costretti alla fuga e non provarono mai più a riconquistare Stromheim. Fu in quel momento, nell'attimo del suo trionfo supremo, che Magnar venne tradito.
Parte Decima

Parte Undicesima
Dopo la morte, lo spirito di Magnar vagò senza meta. La sua rabbia gli impedì di intraprendere il viaggio verso le Sale del Valore...ma permise alla sua anima di sfuggire alla presa di Helya. Per migliaia e migliaia di anni bruciò di furia virtuosa, sospeso tra la vita passata e l'aldilà che meritava. Ma ora è finalmente libero, ricongiunto al figlio davanti a Odyn. l suoi leggendari armamenti rimangono su Azeroth, destinati a conferire onore e gloria a chi d'ora in avanti li brandirà.